Biblioteca
INTORNO A UN CODICE 2025
Una serie di incontri su codici Ambrosiani legati alla figura di Giovanni Boccaccio
Il visitatore della Pinacoteca Ambrosiana che dopo aver ammirato la celebre Canestra di Caravaggio ed aver sostato a lungo affascinato dal cartone della Scuola di Atene di Raffaello si dirige verso la Sala dei Fiamminghi è come sorpreso e quasi costretto a fermarsi da un quadro pieno di luce e di grazia, il Presepe di Federico Fiori detto il Barocci (1528 circa – 1612).
È il Bambino – luce che splende nelle tenebre – a illuminare tutta la scena. Dal suo splendore è completamente investita Maria, la tota pulchra, la tutta luce, non toccata da alcuna ombra del male. Più in là Giuseppe invita i pastori ad entrare accennando al Bambino: è a lui che devono rivolgersi se vogliono gioire di quella luce.
Nessuno deve esserne escluso; nemmeno, sembra, il mondo animale, in particolare il bue in primo piano che guarda il Bambino (e Maria) quasi cosciente del privilegio che gli è toccato. Tutto il creato gode del Suo splendore e lo rivela.
Ecco l’augurio: avviciniamoci a Lui in questi giorni, il più possibile, e tutta la nostra vita ne sia illuminata.
Monsignor Marco Ballarini, Prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana