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INTORNO A UN CODICE 2025
Una serie di incontri su codici Ambrosiani legati alla figura di Giovanni Boccaccio
Nel Vangelo di Giovanni la narrazione dell’Ultima Cena inizia con la scena di Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli. È un gesto di umiltà che il Maestro compie perché sia imitato, ma è anche un’azione che anticipa la salvezza portata da Gesù nell’umiliazione della morte di croce.
Questa lavanda dei piedi di autore fiammingo è abbastanza curiosa, soprattutto per la sua contestualizzazione e per il grande dinamismo conferito dalle posture dei personaggi: non si manchi di notare, a sinistra, la figura dell’apostolo che si taglia le unghie dei piedi. La sala nella quale Cristo lava i piedi ai suoi discepoli e fa preparare il banchetto pasquale appare classicheggiante, con statue e bassorilievi.
La prima statua a destra raffigura Giuditta che mostra il capo di Oloferne e reca i suoi piedi la scritta “veritas”. Probabilmente le altre due statue rappresentano altrettante virtù. I bassorilievi sovrastanti raffigurano scene bibliche di non chiarissima identificazione: probabilmente il Sacrificio di Isacco, Mosè che riceve la legge e l’ostensione delle tavole della legge, mentre in alto a destra una scritta in caratteri ebraici, della quale si riesce a leggere solamente “Signore degli eserciti”, serve a collocare la scena in ambito ebraico.