Pinacoteca
OLTRE AL VEDERE
Un’esperienza multisensoriale pensata per rendere maggiormente fruibili i grandi capolavori della storia dell’arte a persone cieche e ipovedenti.
La Classe di Studi sull’Estremo Oriente, istituita dal Gran Cancelliere Cardinale Dionigi Tettamanzi nell’ottobre 2008, comprende tre Sezioni di Studi Cinesi, Giapponesi, Indiani, e promuove anche ricerche sulle culture coreana e dell’Asia centrale.
Il nesso tra due protagonisti dell’età carolina e borromaica – il fondatore dell’Ambrosiana cardinale Federico Borromeo – e il gesuita Alessandro Valignano che per primo in Asia promosse il dialogo tra le culture, ispira le ricerche accademiche intese a studiare e far conoscere non soltanto le culture degli altri popoli, ma altresì approfondire e valutare positivamente le altrui religioni e tradizioni spirituali. Alcune prassi raccomandate dal Valignano, che oggi diamo per scontate ma non lo erano ai suoi tempi, furono ispiratrici dei criteri con cui Federico Borromeo indirizzò i lavori dei primi Dottori ambrosiani e le acquisizioni librarie.
Anzitutto, se si vogliono avere dei rapporti significativi con altri popoli se ne deve imparare la lingua, e predisporre strumenti a tale scopo, come dizionari, vocabolari, fonti storiche e letterarie. È necessario, inoltre, che popoli occidentali e orientali si conoscano meglio reciprocamente, rispettando le rispettive usanze e culture, seguendo esempi illustri come quelli di Matteo Ricci in Cina o Roberto De Nobili in India. La Classe si propone, tra l’altro, di esaminare il nesso costante fra società, culture e religioni in estremo oriente, perché «le religioni hanno lasciato un’impronta sulle culture dell’Asia, hanno messo in collegamento le culture e contemporaneamente le hanno contraddistinte» (Helwig Schmidt-Glintzer).
Nella Classis Asiatica dal 2008 un numeroso gruppo di iamatologi, indologi e sinologi è attivamente coinvolto nel proporre ricerche, conferenze, pubblicazioni e nel coinvolgere accademici studiosi delle culture centroasiatiche e coreana. A partire dai 13 Accademici Fondatori nel 2008 si giunge ai 69 Accademici attuali, da 11 Paesi.
Le attività promosse dalla Direzione accademica, dal Consiglio Direttivo, dal Comitato Scientifico e dal Segretariato accademico, svolte sotto la presidenza dell’Accademia, hanno riguardato i Dies Accademici annuali (2008-2018), le pubblicazioni di volumi miscellanei e monografici, Seminari, catalogazione di fondi librari ricevuti in donazione (Lascito dell’indologo Enrico Fasana), borse di studio concesse a giovani studiosi su proposte di Accademici.
Nel 2013-2015 il ciclo triennale di studi e ricerche ha toccato temi socio-religiosi di particolare rilievo, tra cui quelli della famiglia e dell’educazione, della condizione femminile in particolare in Pakistan (Livia Holden), del buddhismo in Giappone India e Tibet (Schimazono Susumu, Lorenzo Maggioni). Nel triennio 2016-2018 è seguito il ciclo triennale di studi dedicati alle “Arti nelle società e nelle culture dell’Asia”.