In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, sabato 14 giugno sarà possibile visitare eccezionalmente i resti del foro romano riportati alla luce tra il 1990 e il 1992 durante una campagna di scavi condotta sotto le antiche cantine della Biblioteca Ambrosiana.
I visitatori saranno accompagnati da esperti e funzionari della Soprintendenza in un percorso guidato alla scoperta degli scavi.
📍 Ingresso da Piazza Pio XI (angolo via dell’Ambrosiana)
🎟 Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria online a questo link
Tra il 1990 e il 1992, una campagna di scavi archeologici condotta al di sotto delle antiche cantine dell’Ambrosiana portò alla luce una porzione della pavimentazione dell’antico foro romano, cuore della vita politica, economica e religiosa di Mediolanum.
Vi trovavano sede infatti la curia (luogo di riunione del Senato locale), la basilica (dove si amministrava la giustizia), il Capitolium (il tempio dedicato alla triade Capitolina Giove, Giunone e Minerva) e le tabernae (negozi, botteghe e luoghi di ristorazione).
Si tratta di lastre in pietra di Verona di misura variabile, disposte con orientamento nord-sud o est-ovest, senza apparente regolarità. Nella porzione di scavi oggi visitabile, al di sotto delle attuali sale Fagnani e Custodi della Biblioteca Ambrosiana, si possono individuare i resti di una canaletta che permetteva lo scolo delle acque provenienti dai portici posti sui lati lunghi della piazza, che doveva misurare circa 55 x 166 metri.
Al termine della visita, per chi lo desidera, sarà possibile proseguire l’itinerario autonomamente nella Cripta di San Sepolcro, la cui pavimentazione è realizzata con lastre di marmo di reimpiego provenienti proprio dall’antico foro romano.
Tariffe agevolate per i partecipanti alla visita guidata del foro:
Cripta di San Sepolcro: € 6,00 (anziché € 8,00)
Cripta + Pinacoteca Ambrosiana: € 15,00 (anziché € 20,00)
L’apertura dell’area archeologica è promossa dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano e dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana.