Dall’8 maggio al 4 novembre, nella sala 1 della Pinacoteca, sarà possibile ammirare l’esposizione “Natura Morta” dello scultore Jago, a cura di Maria Teresa Benedetti.
In un continuo dialogo tra passato e presente, Jago si confronta apertamente con la Canestra di frutta di Caravaggio, tra i capolavori più iconici della collezione dell’Ambrosiana, con un’opera che trasforma il linguaggio della tradizione in una riflessione cruda e attuale: una canestra colma non di frutti, ma di armi. Pistole, fucili, mitragliatori si ammassano nel cesto, simbolo di una “natura” ormai contaminata dalla violenza e dalla serialità della produzione umana.
“Natura Morta” nasce da una ricerca profonda intorno al concetto stesso di fragilità. Se nella pittura caravaggesca la bellezza della frutta matura diventa metafora del tempo che passa e della caducità della vita, Jago spinge questa riflessione oltre, mostrando ciò che oggi affolla le nostre esistenze: oggetti costruiti per uccidere, prodotti in serie, svuotati di senso eppure terribilmente reali.
Jago, Natura morta, dettaglio | Caravaggio, Canestra di frutta, dettaglio
Caravaggio, Canestra di frutta, dettaglio | Jago, Natura morta, dettaglio