Dal 5 Dicembre 2024 al 4 febbraio 2025 sarà possibile ammirare nuovamente alla Pinacoteca Ambrosiana, sala 23, il quadro “L’Adorazione dei Magi” di Andrea Schiavone dopo un restauro avvenuto presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
Il Cammino dei Re, mostra diffusa, prosegue all’interno della Pinacoteca con tre opere: Adorazione dei Magi di Tiziano, Adorazione dei Magi (Sala 1), Adorazione dei Magi del maestro del Santo Sangue (Sala vetrata dantesca), Adorazione dei Magi di Morazzone (Sala 15). L’itinerario si conclude nella cripta di San Sepolcro con una selezione di figure di Magi e tre presepi completi con Adorazione di Magi provenienti dal Museo del Presepio di Dalmine.
La mostra è inclusa nel biglietto di ingresso per le due sedi.
L’Adorazione dei Magi di Andrea Schiavone è considerata uno dei capolavori della produzione del pittore e incisore dalmata, attivo a Venezia tra gli anni quaranta e gli inizi degli anni sessanta del XVI secolo.
La composizione è dominata da un’imponente colonna tortile che campeggia sulla sinistra, alle spalle del re che, con gesto di devozione, si inginocchia a baciare i piedi del Bambino, tenuto in braccio dalla Madonna. Il movimento vorticoso delle figure impone alla scena un’atmosfera tesa e concitata, rispecchiata anche dall’ambientazione, quasi astratta, che trascende pittoricamente la mera imitazione della natura.
Squisito esempio della produzione manierista lagunare, l’opera, eseguita attorno alla metà del XVI secolo, fonde perfettamente l’eleganza formale e la sinuosità dei modelli del Parmigianino.
L’intervento conservativo condotto sull’Adorazione dei Magi di Andrea Schiavone ha offerto l’opportunità di approfondire la conoscenza della sua storia e dei procedimenti esecutivi adottati dall’artista.
Il delicato lavoro di recupero è stato supportato da un’articolata campagna diagnostica. Avanzate tecniche analitiche hanno permesso di investigare il processo creativo dell’artista, mettendo in luce ad esempio alcuni ripensamenti avvenuti durante la fase di abbozzo, e di ricostruire con precisione la tavolozza pittorica.
La fase di pulitura, mirata all’asportazione selettiva e graduale degli strati di vernice ingialliti, dei ritocchi alterati e delle ridipinture riconducibili a restauri precedenti, ha permesso di recuperare la materia pittorica originale nei suoi valori di brillantezza e vivacità cromatica.
Il percorso della mostra si conclude all’interno della Cripta di San Sepolcro, dove sono esposte statue di Magi e Presepi realizzati con tecniche e materiali differenti – dalla terracotta dipinta alla cartapesta, dalla pietra ollare, al gesso dipinto e alla ceramica – tutti provenienti dal Museo del Presepio di Dalmine.