La Classe di Slavistica ha come ambito di ricerca l’omonima disciplina intesa in senso ampio, senza privilegiare un filone “nazionale” bensì allargando lo sguardo nello spazio (Oriente e Occidente slavo) e nel tempo (dal Medioevo a oggi).
Specifico della Classe è il riferimento alla Biblioteca Ambrosiana: essa è non solo un deposito di materiali slavistici, bensì un sistema culturale integrato che con gli anni ha saputo generare una storia, in un sapiente equilibrio tra l’identità genuinamente ambrosiana e l’apertura alle culture non latine che volle per lei Federico Borromeo, suo fondatore; essa si propone oggi come luogo di studio e punto di incontro tra gli studiosi per la creazione di una nuova cultura.
Gli ambiti di studio della Classe, oltre al patrimonio librario e codicologico slavo posseduto dalla Biblioteca Ambrosiana, si estendono alla figura di Ambrogio e alla sua tradizione negli ambiti linguistici culturali slavi (in epoca paleoslava e nella successiva letteratura liturgica, devozionale e teologica di ambito cattolico, greco-cattolico, ortodosso e riformato), alla ricerca storica collegata a Prefetti e Dottori, nonché alla storia delle relazioni tra Milano e i Paesi slavi dal XVI secolo ai giorni nostri, integrando gli ambiti letterario, filosofico, umanistico con le discipline connesse alla Pinacoteca e le Arti in essa rappresentate.
L’attività della Classe persegue concreti progetti di ricerca che uniscano Accademici e giovani ricercatori, presentandone i risultati in occasione dei Dies Academici e pubblicandoli nella presente collana.
Il volume “SLAVICA AMBROSIANA 10: Dieci anni della Classe di slavistica: vita, ricerche e sguardo sul futuro”, che contiene in gran parte contributi originati in occasione del decimo anniversario della Classe, ne recensisce criticamente l’attività decennale, tracciando così una rinnovata prospettiva per la ricerca futura. Sono inoltre qui offerti saggi connessi ad altri momenti di studio e di vita accademica slavistica.